Oggi molti italiani richiedono credito per acquistare beni e servizi costosi o per affrontare emergenze che richiedono liquidità immediata.
Esistono diverse tipologie di credito, ciascuna con caratteristiche specifiche. Tra queste, i prestiti personali e la cessione del quinto sono tra le più comuni. Ma quali sono le differenze?
I documenti richiesti
Prima di richiedere un preventivo per cessione del quinto online o un prestito personale è bene conoscere quali sono le differenze che intercorrono tra questi.
Ebbene, tra quelle principali ci sono i documenti richiesti. Per ottenere un prestito, infatti, bisogna semplicemente fornire all’istituto di credito i documenti di identità, e dimostrare il reddito con una busta paga oppure altra documentazione accettata dalla banca.
Invece, per ottenere la cessione del quinto bisogna ottenere il benestare dell’azienda, ovvero un documento in grado di attestare l’impegno al rimborso delle rate. Il benestare per i dipendenti è rappresentato dal certificato di stipendio, contenente le informazioni relative al rapporto di lavoro (tra cui il Tfr maturato, la paga mensile, l’anzianità di servizio, ecc.). Invece, per i pensionati, è sufficiente la dichiarazione della quota cedibile, prodotta dall’istituto di previdenza competente. Tra gli altri documenti per la cessione del quinto, inoltre, c’è il certificato di buona salute del richiedente, redatto da un medico.
La durata e l’ammontare del prestito
Altre distinzioni da fare tra la cessione del quinto ed il prestito personale sono la durata del finanziamento e l’importo massimo erogabile.
La cessione del quinto permette di ottenere somme più alte e può avere una durata più lunga, fino a 120 mesi. Infatti, gli istituti di credito possono contare su una garanzia affidabile, pertanto applicano criteri più flessibile.
Invece, i prestiti personali hanno in genere una durata di 84 mesi e l’importo finanziabile è di circa 30.000 euro al massimo, salvo casi particolari.
Le garanzie offerte
Altra differenza importante che intercorre tra la cessione del quinto dello stipendio o della pensione e un classico prestito personale è la garanzia da offrire alla banca erogante.
Per ottenere un prestito, infatti, è necessario avere un reddito dimostrabile, preferibilmente attraverso la busta paga. Tuttavia, posto che la somma viene erogata direttamente nelle mani del soggetto e non vi è alcun legame tra il bene che si intende acquistare con la somma erogata e l’istituto di credito, quest’ultimo, dunque, è fisiologicamente esposto a rischi.
È proprio per questo motivo che l’istituto che eroga il prestito può richiedere, come forma di garanzia del rimborso, la firma di un soggetto garante come ad esempio un fideiussore. Diversa, invece, è la condizione di colui il quale richiede la cessione del quinto dello stipendio oppure della pensione. Infatti, in questo caso l’istituto di credito erogante ha una garanzia maggiore, anzi, si potrebbe quasi affermare che l’esposizione dell’istituto a potenziali pericoli è quasi nulla. Questo perché a garanzia del finanziamento erogato ci sarà direttamente il datore di lavoro (o l’istituto di previdenza sociale in caso di pensione) che ogni mese detrarrà dallo stipendio (oppure dalla pensione) la rata che verserà direttamente nelle casse dell’ente finanziatore.
Infine, è doveroso sottolineare che, in caso di prestito personale, le banche o la finanziaria possono richiedere al soggetto richiedente la sottoscrizione di un contratto di polizza assicurativa a copertura del rischio di insolvenza.
Con la cessione del quinto, invece, sono l’assicurazione rischio vita e la copertura per la perdita dell’impiego (a seconda ovviamente che il soggetto richiedente sia un lavoratore oppure un pensionato) a essere di cruciale importanza. La prima polizza, in sintesi, copre l’istituto di credito in caso di premorienza del debitore, la seconda, invece, dal rischio della perdita del lavoro.
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