Può sembrare un’invenzione moderna, in realtà, il letto contenitore ha ben 32 anni ed è una scoperta tutta italiana.
La sua creazione risale infatti al 1988, quando l’azienda Oggioni decise di trasformare un cassettone in un secondo armadio per sfruttare al meglio lo spazio presente sotto alla rete del letto.
Con il tempo, forte della necessità delle famiglie di ottimizzare gli spazi a disposizione, questa idea diventò sempre più comune, tanto da portare le aziende a creare sempre più tipologie di letti contenitori che andavano incontro sia alla comodità che all’estetica.
Oltre alla praticità, infatti, si iniziò a scegliere anche i materiali, le linee e le decorazioni che facevano del letto sempre più un vero e proprio elemento di arredo, perfettamente abbinato al resto della stanza.
In parallelo intanto si misero a punto tecniche di apertura sempre più pratiche, in grado di essere facilmente effettuate da bambini, uomini, donne ed anziani.
I vantaggi di scegliere un letto contenitore
Tra i vantaggi di scegliere letti contenitori ci sono quelli relativi allo spazio, alla pulizia e all’ordine.
Il letto contenitore infatti ti permette di ottimizzare lo spazio, di nascondere le tue cose da occhi indiscreti, di mantenere la stanza in ordine e, contemporaneamente, di salvare i tuoi oggetti dalla polvere.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la facilità di rifare il letto. Per renderlo perfettamente ordinato infatti ti basterà alzare il letto con il meccanismo di apertura, incastrare lenzuola e piumino e richiudere tutto.
Tutti i modelli del letto contenitore
Nel mercato è possibile individuare cinque tipologie di letto contenitore, differenti per il meccanismo di apertura che li caratterizza:
– frontale, il più comune poiché, grazie alla presenza di un sistema pensato ad hoc, permette di aprire il contenitore in modo semplice e veloce;
– laterale, l’apertura può essere fissata a destra o a sinistra ed è particolarmente indicata per i letti singoli che presentano lati con spazi ridotti (ad esempio quelli attaccati al muro)
– orizzontale; ideale per chi ha problemi di schiena poiché permette al letto di sollevarsi completamente dal contenitore e permette di sfruttare l’intera superficie;
– a cassettoni, soluzione più economica dei precedenti ma hanno una disponibilità di spazio minore.
Come pulire un letto contenitore
Nonostante il suo utilizzo sempre più diffuso, il modo di pulire un letto contenitore non è così scontato.
Al contrario dei normali letti, infatti, in questo caso è necessario pulire sia il contenitore che il pavimento sottostante, ma tutte le operazioni sono piuttosto semplici.
Per ottenere ottimi risultati, infatti, basta munirsi di un aspirapolvere a tubo e di due panni (uno imbevuto di aceto o acqua e sapone ed uno pulito per risciacquare)
L’ aspirapolvere a tubo permetterà di raggiungere ogni tipo di polvere anche negli angoli più nascosti; il panno di igienizzare ed eliminare eventuali macchie ed aloni dalla struttura (in alternativa ad acqua e sapone si può utilizzare prodotti specifici per legno o superfici presenti).
Per preservare la qualità del proprio letto ed evitare che la polvere si depositi sul materasso si consiglia di pulire il proprio letto contenitore almeno una volta al mese, facendo attenzione che questo sia completamente asciutto prima di richiudere il vano.
Per pulire il pavimento sottostante invece basterà semplicemente smontare i pannelli facendoli scivolare l’uno sull’altro e procedere con il detergente che si utilizza normalmente per pulire la superficie della stanza.
In presenza di un animale domestico, soprattutto se a pelo lungo, è consigliabile inoltre utilizzare un panno elettrostatico per eliminare eventuali peli e batuffoli di polvere presenti sotto al letto contenitore. Un’altra piccola accortezza che permetterà di ottimizzare le proprie pulizie è quella di riporre vestiti e coperte dentro a sacchetti di plastica prima di metterli dentro al vano contenitore, così che la polvere si depositerà al loro esterno e sarà più facile aspirarla al momento della pulizia
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