Via 6

La via della conoscenza

Xerostomia: cos’è e come curarla

Xerostomia: cos’è e come curarla

Molto probabilmente il nome “Xerostomia” non dice nulla a molti lettori, eppure si tratta di un disturbo del cavo orale comunissimo. A questa condizione ci si riferisce più spesso con il termine “Secchezza delle fauci”, in quanto il principale sintomo è proprio la sensazione di avere la bocca particolarmente asciutta. Per non farsi cogliere impreparati è bene conoscere i sintomi della xerostomia, come si cura, cause e qualche suggerimento utile per prevenirla. Ne abbiamo parlato insieme a DENS che svolge la sua attività come dentista a Como.

Xerostomia: cos’è

La xerostomia viene avvertita dal paziente come la condizione di spiccata secchezza della bocca causata da una riduzione della salivazione. La sua incidenza è abbastanza elevata. Ad oggi addirittura 1/5 della popolazione mondiale dichiara di averne sofferto, con dei picchi del 55% negli over 50. Non si tratta di nulla di particolarmente preoccupante: una riduzione della salivazione più o meno marcata è qualcosa che chiunque prima o poi si trova a sperimentare. Tuttavia è importante non sottovalutare la xerostomia. La scarsità di saliva non provoca semplicemente la fastidiosa sensazione di secchezza, ma si riflette su diverse funzionalità dell’organismo, dalla fonazione alla digestione.

Nel momento in cui la xerostomia porta ad una minore presenza di saliva nella bocca, si abbassa la naturale azione antimicotica e antibatterica che questa secrezione esercita all’interno del cavo orale. La saliva gioca anche un ruolo centrale nella produzione del bolo alimentare, nonché nella stessa percezione del gusto dei cibi. Una prolungata condizione di secchezza delle fauci potrebbe in aggiunta portare a una demineralizzazione dello smalto, richiedendo un intervento specifico da parte dell’odontoiatra.

Xerostomia – cause

Quando si ha a che fare con un caso di xerostomia, cause diverse possono contribuire a delineare quadro clinico e trattamento. Uno dei primi elementi da attenzionare sono eventuali abitudini sbagliate del paziente. Chi fa abuso di fumo o alcool sarà ad esempio più incline a sviluppare una riduzione della salivazione. Discorso analogo vale per coloro i quali si trovano ad assumere regolarmente alcune tipologie di farmaci, tra cui:

  • Antipertensivi
  • Beta-bloccanti
  • Antidepressivi
  • Anticolinergici
  • Antinfiammatori
  • Antistaminici

In altre occorrenze di xerostomia, cause meccaniche come apnee notturne o ostruzioni del naso possono essere tra le principali indiziate. Tra le patologie che provocano secchezza delle fauci si ricordano anche varie malattie autoimmuni, come la sindrome di Sjögren, il diabete, l’HIV o l’HCV. Da sottolineare che anche trattamenti quali chemioterapia e radioterapia possono causare xerostomia. Non sono infine da sottovalutare cause naturali come stress e invecchiamento, dato che esse contribuiscono a compromettere il regolare funzionamento delle ghiandole salivari.

Xerostomia – come si cura

A seconda dei sintomi è bene distinguere i casi di xerostomia lievi, moderati e gravi. Nei primi due si ha una sintomatologia comprendente:

  • Ridotta attività delle ghiandole salivari
  • Saliva densa e/o schiumosa
  • Sensazione di sfregamento tra i tessuti orali
  • Secchezza della pelle delle labbra
  • Bruciore sulla lingua
  • Gusto alterato
  • Aumento della sete, anche per favorire la deglutizione dei cibi
  • Alitosi e/o sensazione di brutto sapore in bocca

In una xerostomia grave è inoltre probabile che insorgano altre patologie della bocca o dei denti. Tra le più frequenti:

  • Carie
  • Erosione dello smalto
  • Ipersensibilità dentale
  • Infiammazione cronica della mucosa orale
  • Lesioni

Il dentista ha a disposizione diverse opzioni per curare la xerostomia. Per trattare la riduzione della salivazione vengono in genere prescritti farmaci scialogoghi, gomme da masticare, collutori o spray, facili da introdurre nella propria routine di igiene orale domestica. In presenza di infiammazioni o lesioni, sarà utile integrare la terapia con medicine o prodotti ad azione antinfiammatoria.

Qualora la funzionalità delle ghiandole fosse maggiormente compromessa, è necessario ricorrere a sostituti salivari a base acquosa o a farmaci colinergici, in modo da lubrificare il cavo orale. Per facilitare la guarigione è inoltre bene correggere eventuali abitudini che favoriscono la xerostomia. Il dentista consiglierà pertanto di smettere di fumare e/o consumare alcool e di idratare maggiormente la bocca.

Leggi anche l’articolo: Etichettatrici industriali: una scelta strategica per gli e-commerce