Il Levriero Italiano, con la sua eleganza ancestrale e il suo scatto fulmineo, è un capolavoro della natura. Questa stessa natura, però, lo rende una delle razze più complesse da addestrare al richiamo. Chiunque possegga un sighthound conosce quella scintilla nello sguardo: un movimento all’orizzonte, un istinto predatorio che si accende e in una frazione di secondo il cane è già a cinquanta metri di distanza. A differenza di un Golden Retriever, il cui desiderio di compiacere è spesso più forte dell’istinto, il Levriero Italiano è stato selezionato per secoli per cacciare a vista, inseguendo in modo indipendente.
Questo non significa che un richiamo perfetto sia impossibile. Significa che l’approccio deve essere diverso: più intelligente, più paziente e basato interamente sulla scienza del comportamento e sul rinforzo positivo. Ignorare questa necessità non è solo frustrante, è pericoloso. Un Levriero Italiano che insegue uno scoiattolo può attraversare una strada senza esitazione. La sua sicurezza dipende al 100% dall’affidabilità del nostro richiamo.
Preparare il Successo: Attrezzatura e Ambiente
Prima ancora di pronunciare la parola “vieni”, è fondamentale preparare il terreno. Il successo non è casuale, ma il risultato di una pianificazione meticolosa.
- L’Attrezzatura Giusta: Dimenticate i guinzagli corti. L’alleato principale in questa impresa è una longhina (o lunghina) di 10-15 metri. Questo strumento permette al cane di sentirsi libero e di esplorare, mantenendo però un controllo di sicurezza totale. Sarà essenziale nelle fasi intermedie del training.
- I Premi Giusti: Il rinforzo deve essere di altissimo valore. Non parliamo della solita crocchetta. Parliamo di wurstel di pollo a pezzetti, formaggio, o qualsiasi snack umido e odoroso che il vostro Levriero adori e riceva solo durante le sessioni di training del richiamo. Questo crea un’associazione potentissima.
- L’Ambiente Giusto: Iniziate in un ambiente a bassissima distrazione, come il salotto di casa o un giardino recintato e silenzioso. Progredire verso ambienti più complessi (parco vuoto, poi parco con qualche cane, etc.) è uno step successivo. Partire subito in un’area piena di stimoli è la ricetta per il fallimento.
[Gancio per link da trainer/e-commerce: “Una buona longhina in Biothane è un investimento sulla sicurezza. A differenza del nylon, non si annoda e non assorbe acqua, garantendo una presa sicura in ogni condizione.”]
Il Protocollo di Training in 7 Step Progressivi
Questo non è un trucco da insegnare in un weekend. È un legame di fiducia da costruire nel tempo. Ogni sessione deve essere breve (5-10 minuti al massimo) e finire sempre con una nota positiva.
| Step | Azione | Obiettivo | Ambiente |
| 1 | Caricare la Parola Chiave | Associare “Vieni!” a un’esperienza fantastica. | Casa, zero distrazioni |
| 2 | Richiamo a Breve Distanza | Il cane impara a coprire una piccola distanza per il premio. | Stanza o giardino |
| 3 | Introduzione della Longhina | Mantenere il controllo aumentando la distanza. | Giardino o campo recintato |
| 4 | Richiamo con Distrazioni Minori | Generalizzare il comando in presenza di stimoli controllati. | Parco vuoto, ore tranquille |
| 5 | “Ping-Pong” Recall | Con un partner, richiamare il cane avanti e indietro. | Spazio aperto e sicuro |
| 6 | Nascondino | Sfruttare l’istinto di ricerca del cane per renderlo un gioco. | Ambiente con ostacoli visivi |
| 7 | Prove di Affidabilità | Testare il richiamo in scenari progressivamente più complessi. | Aree sicure con altri cani |
Errori Comuni che Invalidano il Training
Anche il proprietario più motivato può commettere errori che sabotano il processo. Evitarli è cruciale.
- Avvelenare il Richiamo: Chiamare il cane per compiere un’azione sgradita (tagliare le unghie, fare il bagno, andare via dal parco). Il richiamo deve sempre portare a qualcosa di meraviglioso. Se dovete interrompere il gioco, andate a prendere il cane senza usare la parola chiave.
- Ripetere il Comando: Urlare “Vieni! Vieni! VIENI!” insegna al cane che le prime due chiamate possono essere ignorate. Pronunciate il comando una sola volta, con un tono allegro e acuto. Se non risponde, usate la longhina per guidarlo dolcemente verso di voi e premiatelo comunque.
- Punire il Ritorno: Mai, mai sgridare un cane quando finalmente torna da voi, non importa quanto tempo ci abbia messo o quanta paura vi abbia fatto prendere. La punizione verrebbe associata all’atto di tornare, non alla fuga. Ogni ritorno, anche se tardivo, va celebrato con una festa.
Costruire un richiamo a prova di sighthound è un investimento a lungo termine sulla sua sicurezza e sulla vostra relazione. È il ponte di fiducia che vi permette di concedergli momenti di libertà controllata, sapendo di avere lo strumento più potente per proteggerlo: un legame indissolubile.





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