Scopri le sfide degli adulti plusdotati nella vita moderna e come riconoscere un bambino con plusdotazione cognitiva. Non solo quoziente intellettivo.
La plusdotazione, nota anche come “alto potenziale intellettivo”, è una caratteristica individuale che si manifesta con un’intelligenza superiore alla media. Il plusdotato possiede spesso una grande curiosità e capacità di apprendimento rapido.
Tuttavia, essere plusdotato può comportare anche una serie di problematiche specifiche.
Immaginate di avere tra le mani un libro straordinario, un’opera capace di condurvi attraverso storie incredibili, di arricchirvi con conoscenze profonde e di stuzzicare la vostra immaginazione con idee rivoluzionarie. Ora, pensate che questo libro sia scritto in una lingua che pochi possono comprendere e che, nonostante il suo potenziale, rimanga chiuso su uno scaffale, mai realmente letto o apprezzato per quello che è. Questo è il destino di molti individui plusdotati quando il loro potenziale non viene riconosciuto o valorizzato.
La plusdotazione è come quel libro raro e prezioso: possiede un contenuto di inestimabile valore intellettuale, creativo ed emotivo, ma se resta inesplorato o mal interpretato, il suo potenziale può andare sprecato o persino causare disagio a chi lo possiede. In questo articolo, ci avventureremo nei meandri della mente plusdotata, esplorando non solo le pagine luminose della loro intelligenza eccezionale, ma anche i capitoli nascosti che raccontano di sfide e difficoltà spesso ignorate.
Attraverso questa analogia, ci proponiamo di dipanare i fili di un tessuto complesso, tessuto dalle molteplici sfaccettature che compongono la vita degli individui superdotati. Scopriremo come l’istruzione, il sostegno sociale e l’autoconsapevolezza possano essere gli strumenti chiave per tradurre il linguaggio di questo libro così che possa essere letto ad alta voce, permettendo a chiunque di godere della sua ricchezza.
Apriamo insieme le pagine di questo libro raro e lasciamo che la storia della plusdotazione si sveli in tutta la sua affascinante complessità.
Il mancato riconoscimento dei plusdotati può essere dovuto a diversi fattori:
Mancanza di Consapevolezza e Formazione: Educatori e insegnanti potrebbero non essere adeguatamente formati per identificare i segni della plusdotazione, soprattutto se si manifestano in modi meno evidenti.
Stereotipi e Pregiudizi: Esistono molti stereotipi circa l’aspetto e il comportamento degli individui plusdotati, come l’idea che eccellano in tutti i campi o che siano socialmente inetti, che possono portare a un mancato riconoscimento.
Diversità di Manifestazione: La plusdotazione può manifestarsi in vari modi, incluso il talento creativo o artistico, non solo accademico o intellettuale. Questa diversità rende più difficile l’identificazione.
Doppia Eccezionalità: I plusdotati possono avere anche difficoltà di apprendimento o altri bisogni speciali, che possono mascherare la loro plusdotazione e portare a una diagnosi sbagliata o incompleta.
Conformità Culturale e Sociale: In alcune culture, le caratteristiche dei plusdotati potrebbero non essere valorizzate o potrebbero essere viste con sospetto, scoraggiando così l’individuo dal mostrare le proprie abilità.
Sistemi Educativi Rigidi: Un sistema educativo che non offre flessibilità o personalizzazione può non riuscire a riconoscere o nutrire i talenti di studenti che performano al di fuori della norma.
Aspettative Errate: I plusdotati possono non soddisfare le aspettative di prestazione costante o eccellenza in ogni area, portando a una valutazione errata delle loro capacità reali.
Riconoscere i plusdotati richiede quindi attenzione e consapevolezza delle varie espressioni del talento e del potenziale umano, oltre a un impegno per la creazione di ambienti educativi e lavorativi inclusivi e stimolanti.
Problematiche di Vita dei Plusdotati
Isolamento Sociale: I plusdotati possono sentirsi isolati a causa dei loro interessi unici o del modo di pensare che differisce dai coetanei. Questo può portare a difficoltà nel trovare amicizie significative.
Aspettative Elevate: Spesso, i plusdotati sono soggetti a grandi aspettative da parte dei genitori e degli insegnanti, il che può generare pressione e stress.
Noia e Sottostimolazione: In contesti educativi tradizionali, i plusdotati possono sperimentare noia e mancanza di stimolazione intellettuale, che può portare a disinteresse o comportamenti di disturbo.
Doppia Eccezionalità: Alcuni plusdotati possono avere anche bisogni speciali, come DSA o ADHD, creando una doppia eccezionalità che richiede un approccio educativo ancora più personalizzato.
Contesti più Adatti
Ambienti Istruttivi Flessibili: Le scuole che offrono programmi di arricchimento, classi per plusdotati o la possibilità di saltare classi possono essere più adatte per rispondere alle loro esigenze educative.
Supporto Emotivo: È importante che i plusdotati ricevano supporto emotivo per gestire le pressioni e le aspettative, oltre che per sviluppare le competenze sociali.
Mentorship: La relazione con un mentore può essere molto benefica per i plusdotati, fornendo guida e sostegno specifico per le loro passioni e interessi.
Relazionarsi con i Plusdotati
Ascolto Attivo: È fondamentale ascoltare i plusdotati, dando valore ai loro pensieri e sentimenti senza giudicarli o sminuirli.
Stimolazione Intellettuale: Offrire sfide intellettuali adeguate è cruciale per mantenere l’interesse e la motivazione.
Promozione dell’Autonomia: Incoraggiare l’autonomia e il pensiero critico aiuta i plusdotati a sentirsi valorizzati e capace di contribuire in modo significativo.
Come indica il Dr Emilio Gerboni direttore del centro Quietmood di Bologna, è importante che le persone che entrano in contatto con un plusdotato, specialisti e non, abbiamo gli strumenti e le capacità per sostenere e sintonizzarsi con loro, senza sentirsi travolti e riuscendo ad instaurare un rapporto stimolante e costruttivo.
Queste persone capaci di stare vicino ai plusdotati, posso rappresentare per loro come delle oasi di pace. Coltivare queste relazioni può aiutare i plusdotati a sentirsi meglio e non soffrire nei rapporti con coloro che non hanno queste capacità (cioè la maggioranza delle persone).
Quando un plusdotato non viene riconosciuto, si può verificare una serie di conseguenze sul suo benessere psicologico, sul suo comportamento e sul suo sviluppo. Ecco una panoramica di cosa può succedere in questi casi:
Come Viene Trattato
Incomprensione: Spesso il plusdotato può essere frainteso dagli adulti e dai coetanei che lo circondano, che possono interpretare la sua richiesta di sfide intellettuali come arroganza o non conformità.
Trattamento Omogeneo: In un ambiente scolastico standard, senza il riconoscimento delle sue esigenze, il plusdotato potrebbe essere trattato come tutti gli altri studenti, senza ricevere le opportunità di apprendimento adeguato al suo livello.
Etichettatura Negativa: Senza un riconoscimento adeguato, i comportamenti di un plusdotato, come l’impazienza o la noia in classe, possono essere erroneamente etichettati come disturbi comportamentali o mancanza di motivazione.
Come Reagisce
Frustrazione e Disinteresse: Il plusdotato può sviluppare frustrazione verso il sistema scolastico e disinteresse per le attività didattiche che non lo stimolano adeguatamente.
Problematiche Emotive: La mancanza di riconoscimento può portare a un senso di isolamento, bassa autostima e in alcuni casi a problemi di ansia e depressione.
Sottoperformance: Paradossalmente, alcuni plusdotati possono nascondere le loro abilità per cercare di adattarsi, portando a una sottoperformance accademica.
Comportamenti di Evasione: Per sfuggire alla noia e alla mancanza di stimoli, il plusdotato può cercare distrazioni, che possono sfociare in comportamenti di evasione come l’assenteismo o l’immersione in mondi virtuali.
In conclusione, non solo avere deficit porta problemi. Talvolta sono paradossalmente le capacità a generare difficoltà che spesso originano da errori di valutazione nell’infanzia che condizionano la vita una volta diventati adulti.
Ricordiamo infine che, come indicato in un articolo della fondazione Veronesi, solo il 5% della popolazione appartiene ai plusdotati e questo facilità l’isolamento di chi appartiene a questa ristretta cerchia, anche qualora riconosciuti come tali.
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