Sfatiamo il mito per il quale il vino artigianale risulta essere costoso
Sempre più utenti al giorno d’oggi scelgono di acquistare prodotti di tipologia artigianale a scapito di quelli prodotti industrialmente, come fossero la portiera di una macchina, e questo deve essere ricondotto ad una maggiore consapevolezza nella ricerca.
La differenza tra caro e costoso
Prima di parlare delle cause che incidono sul prezzo del vino del vino artigianale, urge definire la differenza tra il concetto di caro e di costoso.
Caro
Caro è un prodotto che normalmente ha un costo eccessivo per quello che vale, che è squilibrato nel rapporto qualità prezzo, in poche parole sopravvalutato.
Costoso
Costoso al contrario è un prodotto dal prezzo più elevato rispetto alla media dei prodotti omologhi sul mercato, ma giustificato dalla sua alta qualità. E’ possibile anche che un prodotto costoso risulti favorevolissimo nel rapporto qualità prezzo.
Se dovessimo scegliere una delle due opzioni il vino artigianale sarebbe costoso e non caro, e questo perchè eccelle in qualità e nel rapporto con il prezzo finale al pubblico.
Che abbia un prezzo più elevato rispetto ai prodotti simili non vuol dire che abbia un prezzo elevato in assoluto, anzi.
Costi di produzione
Quando si acquista una bottiglia, il suo prezzo non deriva solo dal costo delle componenti produttive ma anche da quello dei beni utilizzati per assemblare il prodotto finale.
Beni utilizzati
Bisogna sempre tenere a mente che il materiale che realizza il risultato finale ha un suo costo intrinseco, che passiamo in rassegna rapidamente:
- Tappo, può variare dai 20 centesimi delle produzioni industriali ai quasi due euro del sughero ecosostenibile
- Bottiglia, il suo costo a seconda della tipologia, e ragionando solamente sulle 0,75, della mole dell’ordine di acquisto, e dal fatto che sia ecologicamente sostenibile, può variare dai 50 cent ai 90 cent, non di rado però supera abbondantemente l’euro.
- Etichetta, può essere minimal o più ragionata, fornire molte informazioni sul vino o non fornirne (anche a seconda dei disciplinari), essere grande o piccola, riprodotta in back label o meno, e può raggiungere costi anche di un euro.
Componenti produttive
Con la sola bottiglia quindi, come abbiamo visto, si possono superare mediamente anche i 3 euro, senza considerare tutto quello che è il processo produttivo del liquido che poi viene imbottigliato. Per questo bisognerebbe riflettere sempre su cosa beviamo quando acquistiamo un vino di pochi euro, considerando anche che chi lo compra all’ingrosso ricarica almeno il doppio del costo di acquisto sul prezzo finale.
Come spiega Apewineboxes, leader del settore, chi produce in maniera artigianale o naturale risparmia sui prodotti chimici e sui macchinari da utilizzare in vigna da una parte, ma investe molto sul lavoro umano dall’altra.
Vigna
Una vigna ben tenuta infatti richiede solamente amore e cura, il minimo intervento possibile ed una grande e capillare attenzione.
Basilare è creare un ecosistema che si autoregoli, ed in questo importantissime sono le colture leguminacee, che regolano l’apporto di azoto nel terreno e quindi la sua produttività.
Una volta che la fase vegetativa è ben avviata bisognerà curare che le piante stiano al fresco, e quindi defogliare, al fine di far si che non si crei marciume, specie nella stagione delle pioggie.
In un vigneto curato non c’è bisogno di irrigare, al netto di lunghi periodi di secca, e questo perchè non ci sarà necessità di rimuovere residui chimici dalla buccia. Inoltre irrigare non è mai una buona pratica in quanto si diluisce il corpo ed il corredo aromatico del vino.
La vendemmia richiede il coinvolgimento di un gran numero di lavoranti perchè i grappoli vanno selezionati maniacalmente, con la conseguenza che le rese sono molto basse.
Cantina
In cantina la natura svolge il suo ruolo in maniera incredibilmente armoniosa, le fermentazioni alcoliche partono spontaneamente in condizioni primaverili ed attraverso i lieviti autoctoni, che sono micro organismi che popolano i muri, le tubature, le vasche e le botti.
Va da sè che non utilizzare prodotti chimici comporta moltissimi rischi in questa fase, poichè al minimo errore la fermentazione può non innescarsi, arrecando un grande danno economico al produttore, o farlo in ritardo rendendo il vino potenzialmente sgradevole e con un’alta percentuale di acido acetico.
Il vino prima di essere imbottigliato non viene chiarificato nè filtrato, la solforosa è aggiunta, quando viene utilizzata per stabilizzare il vino, in quantità irrisorie. Spesso neppure viene contemplata in quanto sulla cuticola dell’uva troviamo sostanze antisettiche ed antiossidanti tali da renderne inutile l’utilizzo.
Il prezzo del vino artigianale
Ed eccoci qui di giunti alle considerazioni finali in base alle quali un vino che viene venduto a pochi euro viene acquistato anche a meno della metà dall’esercente, descrivendo un prodotto scadente ed assolutamente da evitare, pieno di chimica in tutte le sue fasi produttive e realizzato con procedimenti meccanici che poco hanno a che vedere col vino. Infatti dovrebbe essere definito surrogato di vino.
Il vino artigianale costa mediamente un 25% di più, assolutamente giustificato dalla cura e dall’attenzione con cui viene pensato e realizzato.
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