Anche fare il lavoro dei vostri sogni può essere stancante e alla fine niente è più importante della tua famiglia, la tua città e i tuoi amici.
Ne è testimone Stefano, che si è occupato per anni, come Event Manager, di organizzare regate che fanno il giro del mondo e visitano quei posti che tutti noi abbiamo sempre sognato di vedere almeno una volta nella vita. L’ abbiamo incontrato e ci ha parlato della sua esperienza.
Per molti anni mi si è occupato di organizzare regate intorno al mondo e questo gli ha permesso di viaggiare e visitare luoghi che la maggior parte di noi sogna di vedere almeno una volta nella vita.
Molti suoi amici e persone che lo conoscono lo hanno invidiato per il suo lavoro e spesso gli hanno chiesto se non avesse bisogno di assistenti, anche gratis!
Certo per molti una vita del genere può sembrare un sogno e può essere difficile capire perché ha deciso di fermarsi e ridurre la sua quantità di viaggi per privilegiare una vita più normale.
Come si diceva in precedenza, sicuramente ha avuto la fortuna di visitare posti che molti di noi non vedranno per tutta la vita, ha conosciuto persone e stretto amicizie in tutto il mondo e che magari riuscirà a rincontrare di nuovo, ma ha anche preso la media di circa 150 voli all’anno, si svegliava spesso in hotel e si chiedeva dove si trovasse; ha vissuto per molti anni come in una centrifuga, in cui tutto era veloce e in movimento.
Lui stesso ci parla di quei momenti:” Certo nel mio viaggiare ho visitato luoghi davvero unici; sono stato in tutta l’America del Sud, eccetto il Bolivia, ho visitato la Polinesia Francese, comprese le Marchesi, isole davvero speciali, da li sono andato a Fiji, Tonga e Vanuatu, un altro posto davvero particolare.
Ho visitato l’Australia almeno 4 volte l’isola di Pasqua altrettante e Galapagos 3 volte; sono stato nelle zone meno turistiche dell’Indonesia, alle isole Cocos Keeling e Christmas Island due isole australiane misconosciute, e poi Mauritius, Réunion, che secondo me è anche meglio, il Sudafrica e la Namibia che preferisco, Il Brasile e infine i Caraibi.
Mi sembrava anche di avere due vite, una in giro per il mondo ed una qui in Italia, dove ci sono la mia famiglia e i miei amici.”
Durante la pandemia è tornato in Italia, a lavorare da casa, e ha deciso che era il momento di bilanciare la sua vita, continuando ad organizzare regate intorno al mondo, però riducendo il tempo che vi dedicava ed impegnandosi in attività più “locali” che prevedessero meno viaggi.
Così ha aperto la società di servizi web marketing LaQuadra che si occupa soprattutto di marketing sportivo e ha iniziato a lavorare come direttore per una delle più importanti scuole vela italiane.
In realtà c’è una forte tendenza a livello internazionale a lasciare il lavoro per trovare qualcosa che più si confà ai desideri e alle aspettative del lavoratore; questo fenomeno, chiamato “the great resignation” ha portato ad un’ondata di dimissioni in tutto il mondo, soprattutto nei paesi industrializzati, a cui le aziende non sanno come far fronte. Adesso molte aziende hanno iniziato ad offrire condizioni di lavoro migliori, più tempo libero, più lavoro remoto, e si sono rese conto che i dipendenti vanno in qualche modo incentivati a restare offrendo migliori qualità di vita, perché gli aumenti di stipendi non sono sufficienti.
Come dice Stefano: “Sì lo so molti diranno che sono pazzo, ma io credo che ci sia un momento per tutto nella vita, per molti anni ho viaggiato molto ed adesso apprezzo la possibilità di stare di più a casa, vedere i miei amici e incontrare la mia famiglia”
E poi non smetterà di viaggiare, a ottobre dovrà probabilmente andare in Mauritius, Reunion e Sudafrica e a gennaio in Sudafrica e Namibia.
Ha aperto vari blog dove parla dei vari luoghi che ha visitato e se qualcuno ha domande o ha bisogno di consigli fateglielo sapere.
Tutto gratis, ovvio!
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