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Le 3 regole d’oro per l’impianto di produzione che ti fa arricchire

impianto di produzione

L’impianto di produzione che sfrutta energia termica è la croce e delizia di ogni imprenditore.
Chi guida un’azienda produttiva è esperto nel suo settore specifico, conosce i competitor, i metodi di produzione, il marketing.
Che siano bitumi, pasta, vapore o altro però, se l’azienda è sufficientemente strutturata l’imprenditore non è la persona che si occupa dei dettagli della produzione, ma delega la gestione dell’impianto al direttore di produzione.
Ne parliamo con Gilberto Tani, il maggior esperto italiano di Manutenzione per Impianti a Olio Diatermico.

È ai manutentori, ma anche agli imprenditori, che mi rivolgo: seguite queste 3 semplici regole e vedrete che riuscirete a intercettare il 90% dei problemi che il vostro impianto può incontrare durante il normale utilizzo

I Manometri che sbacchettano

Quando nell’impianto sono presenti frazioni gassose la pressione viene segnalata dai manometri dell’impianto che cominciano a ballare a causa delle frazioni leggere che attraversano il manometro.
Il vero mago degli impianti capisce da questo semplice dettaglio che l’olio diatermico sta iniziando a degradarsi, la molecola si è iniziata a scomporre e si presentano disciolti nei tubi frazioni leggere (pezzi corti di catena idrocarburica) che tendono a diventare gas alla temperatura di lavoro dell’impianto.
I gas sono pericolosi perché abbassano il punto di innesco dell’olio diatermico, aumentando enormemente il rischio di incendi. Inoltre abbattono il rendimento termico, per cui spendi di più per produrre di meno.
Nota: il rendimento termico è la capacità di un impianto di trasformare l’energia in ingresso in calore utile in uscita, laddove il calore utile è il calore trasferito all’utilizzo, ovvero al sistema di produzione dell’impianto. Il rendimento è un numero compreso sempre fra 0 e 1, e per il secondo principio della termodinamica il valore di 1 è impossibile da raggiungere.

Le Tubazioni che friggono

Avvicina l’orecchio alla tubazione come facevano gli indiani nei film (ma non toccarla se è ad alta temperatura, o rischi di trasformarla in una cotoletta).
Se la tubazione è silenziosa va tutto bene.
Se invece senti rumore come di frittura che sfrigola, allora quasi certamente hai acqua nel circuito.
Uno dei punti di accesso più comuni della condensa è il vaso di espansione, poiché è il punto più facilmente sottoposto alle intemperie di tutto l’impianto.
Anche l’acqua nel circuito abbassa tremendamente l’efficienza termica.

La bolletta continua a aumentare

Beh, questa è un’argomentazione molto semplice da discutere soprattutto con chi si occupa di vagliare i conti e i costi dell’impianto. Se a parità di tutte le condizioni la bolletta energetica diventa ogni mese più salata, è evidente che c’è un problema legato al rendimento termico dell’impianto.
Potrebbero essere morchie, l’olio esausto, uno dei problemi prima elencati, o anche un mix di più cause. La cosa importante che devi sapere è che prima la bolletta inizia ad aumentare, ma poi subentrano altri problemi: dall’aumento esponenziale del rischio incendio ai veri e propri blocchi impianto.

In tutti i casi la cosa migliore da fare è contattare la ditta incaricata della manutenzione per un sopralluogo, e svolgere le analisi chimiche specifiche.
Tramite le analisi sull’olio diatermico infatti si può ricostruire il quadro completo dell’impianto e capire dove risiedono i problemi, così da curarli alla radice, senza necessariamente imbarcarsi nella costosissima sostituzione di tutta la cartuccia di olio presente nell’impianto.
La sostituzione della cartuccia infatti è sempre più un intervento raro, in quanto i tantissimi additivi presenti in commercio, e le moderne macchine di filtrazione, consentono la rigenerazione dell’olio diatermico e allungano tantissimo la vita della carica.