I combustibili fossili sono una fonte di energia utilizzate fin dall’antichità come combustibili per produrre luce e calore, ma il loro utilizzo su vasta scala ha avuto inizio solo con l’avvento della Prima Rivoluzione Industriale, per poi aumentare sempre più nel corso del tempo.
Pur offrendo numerosi vantaggi, come la versatilità, l’alta densità energetica e l’affidabilità, questi combustibili presentano svantaggi che, con il passare del tempo, fanno sentire sempre più i loro effetti. La disponibilità limitata, la non rinnovabilità e l’emissione di gas serra che causano un aumento delle temperature globali e favoriscono il cambiamento climatico, sono tutti fattori che rendono sempre più urgente individuare soluzioni alternative in ogni ambito di utilizzo.
Nell’ambito del riscaldamento domestico, le principali alternative ai combustibili fossili sono tre: le biomasse, la pompa di calore e il solare termico. In questo articolo vi spiegheremo come funzionano i principali sistemi di riscaldamento di tipo green e sostenibile.
Riscaldare casa con le biomasse combustibili
Quando si parla di biomassa, si fa riferimento a materiali e sostanze di origine biologica non fossilizzate che possono essere utilizzate per la produzione di energia termica ed energia elettrica.
Tra i tanti rientrano ad esempio:
- la legna da ardere;
- gli scarti della lavorazione del legno;
- gli scarti delle attività agricole;
- i reflui e lo sterco degli allevamenti;
- le alghe.
Per quanto riguarda il riscaldamento domestico, vengono utilizzati principalmente legno e pellet.
Che cos’è il pellet e quali vantaggi offre
Il pellet è un materiale legnoso, ottenuto attraverso la compressione di segatura e trucioli derivanti da scarti di lavorazione. In grado di offrire rendimenti elevati, quando scelto con attenzione e utilizzato in caldaie ad alta efficienza energetica, consente di ridurre l’impatto sull’ambiente.
Chi sceglie questo tipo di biomassa e ha a disposizione sufficiente spazio, può valutare l’acquisto di un bancale di pellet online da utilizzare durante tutta la stagione fredda, in modo da ottenere dei prezzi molto convenienti e risparmiare.
Per avere la certezza di poter contare sul massimo rendimento e sul minor impatto ambientale, è molto importante leggere con attenzione le schede tecniche dei prodotti, verificando la percentuale di umidità e di residui di cenere, nonché le certificazioni. Tra queste, le più importanti sono quelle che attestano la provenienza del legno da foreste sostenibili, come la PEFC e la FSC, e consentono di valutare la qualità del prodotto, come la ENplus.
Quest’ultima certificazione, assegna ai bancali di pellet una valutazione in base ai residui di cenere. I migliori ricevono una valutazione A1, mentre quelli che lasciano maggiori resti ottengono una B.
Riscaldamento a biomassa: camini, stufe e caldaie
In commercio è possibile trovare svariati dispositivi di riscaldamento che possono essere utilizzati con le biomasse combustibili.
Le caldaie a biomassa non sono diverse da quelle alimentate a gas. Il combustibile permette infatti di scaldare l’acqua che verrà inviata ai termosifoni o ai radiatori a pavimento, nonché quella per uso sanitario. Per avere la certezza che il dispositivo sia performante e ad alta efficienza, è necessario verificare a quale classe ambientale appartiene. Come stabilito dal DM 186/2017, questa viene indicata con un numero di stelle compreso tra 1 – corrispondente a basso rendimento e alte emissioni – e 5 – assegnato alle caldaie più performanti.
A differenza delle caldaie, camini e stufe consentono, in genere, di riscaldare solo l’ambiente nel quale sono posizionati. Oggi però è possibile collegare anche questi dispositivi ai radiatori, così da utilizzarli per riscaldare tutta l’abitazione.
La pompa di calore
Le pompe di calore sono delle soluzioni di riscaldamento ecosostenibili che consentono di sfruttare il calore di una fonte esterna per riscaldare l’acqua sanitaria e quella da destinare ai radiatori. Le risorse naturali dalle quali può ricavare calore sono l’aria, l’acqua e il sottosuolo.
Tra i vantaggi offerti rientrano:
- l’assenza di emissioni nocive;
- l’abbattimento dei costi in bolletta, soprattutto se abbinata a un impianto fotovoltaico;
- la possibilità di collegarle agli impianti di riscaldamento già esistenti, senza dover effettuare drastici interventi.
Inoltre, i modelli reversibili possono essere utilizzati anche per raffrescare gli ambienti durante le giornate più calde.
Un aiuto in più: l’impianto solare termico
Ai due sistemi di riscaldamento sostenibile appena visti, se ne può aggiungere un terzo: l’impianto solare termico.
Proprio come il fotovoltaico, questo tipo di impianto sfrutta l’energia solare. In questo caso però tale energia non viene utilizzata per generare corrente elettrica, bensì per produrre acqua calda per uso sanitario, nonché quella da destinare all’impianto di riscaldamento.
I collettori solari si presentano come dei tubi all’interno dei quali passa un fluido termovettore che viene scaldato dai raggi solari. Il fluido, dopo aver passato il calore accumulato all’acqua, torna nel tubo e si scalda nuovamente. Questo tipo di impianto può essere abbinato a una pompa di calore.
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