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Studio legale specializzato in Diritto pubblicitario: cosa fa

Studio legale specializzato in Diritto pubblicitario cosa fa

Perché affidarsi a uno studio legale specializzato in Diritto pubblicitario

L’articolo 1 comma 2 del Decreto Legislativo 145/2007 recita “La pubblicità deve essere palese, veritiera e corretta”. Questo obbligo dettato dalle regole invita chiunque realizzi e diffonda la pubblicità agisca con correttezza e senza ingannare le persone o danneggiare la concorrenza. Tuttavia spesso qualcuno oltrepassa il limite e per vedere tutelati i diritti di consumatori e imprese bisogna ricorrere a uno studio legale specializzato in diritto pubblicitario (scopri di più sul sito www.studiolegaleadamo.it). Per capire esattamente cosa possono fare gli avvocati è bene conoscere le basi della regolamentazione della pubblicità. Bisogna partire dalla definizione di pubblicità. È una forma di comunicazione concepita per la promozione di prodotti o servizi attraverso l’utilizzo di mezzi differenti quali internet, televisione, radio, giornali e altri canali. Ciò comporta la capacità dei messaggi di influenzare i comportamento dei destinatari, ovvero dei consumatori che acquistano in base alle informazioni ricevute e decidendo grazie messaggio ricevuto. Oltre all’acquirente, anche le aziende concorrenti possono essere soggette alle conseguenze prodotte dalla comunicazione promozionale. Ad esempio una pubblicità comparativa potrebbe danneggiarne l’immagine. Per questo motivo è essenziale garantire lo svolgimento corretto evitando che un messaggio possa arrecare danni agli altri imprenditori attivi nel settore di cui tratta la pubblicità. Spesso si assiste a comparazioni fasulle, a messaggi occulti o subliminali che invogliano a compiere un’azione senza che ci sia chiarezza sugli scopi e su chi e cosa propone. Si tratta di violazioni da dimostrare e punire, quindi gli interessati necessitano di assistenza legale per affrontare le controversie segnalando tali comportamenti e ottenendo risarcimenti e riabilitazione dell’immagine.

La pubblicità ingannevole

Prima di affidarsi all’avvocato per fare valere i propri diritti è utile sapere con esattezza cosa sia la pubblicità ingannevole, ovvero quali sono i casi in cui ci si ritrova di fronte a un messaggio scorretto secondo la legge. Qualsiasi promozione e sua presentazione volta a pregiudicare il comportamento economico di persone fisiche o giuridiche e che possa ledere la concorrenza viene ritenuta dalla normativa vigente ingannevole. Tali premesse danno il diritto a un’impresa di agire in giudizio contro chi ha prodotto la pubblicità. Va precisato che non bisogna aver subito un danno per segnalare l'”ingannevolezza” di un messaggio promozionale. Basta che contenga informazioni errate o non del tutto esatte e che queste possano influenzare il consumatore nelle sue decisioni di acquisto, che in altro caso non avrebbe effettuato. Un altro caso controverso di cui si può occupare lo studio legale specializzato in diritto pubblicitario riguarda la comparazione tra prodotti o servizi oppure tra aziende. Si tratta di messaggi spesso volti a sminuire la concorrenza di fronte ai consumatori, che in molti casi lede l’immagine delle aziende.

La pubblicità comparativa

Quando un’azienda decidere di promuovere prodotti o servizi attraverso un confronto diretto con quelli proposti dai concorrenti. Tale pratica non viola alcuna regola ed è abbastanza comune. Ma se lo scopo è quello di screditare le altre aziende e le loro offerte di fronte ai consumatori, a quel punto si può ritenere contro la legge. Ci sono due tipologie di messaggio promozionale comparativo. Quella indiretta che indica i pregi dei prodotti o servizi mostrati o descritti sottolineando che gli altri beni sul mercato non detengono. Quella diretta invece non fa riferimento a generici articoli o servizi in commercio bensì a quelli di un preciso marchio, mettendo in evidenza la mancanza di pregi. Proprio in questo caso è facile sconfinare nell’illecito e chi vede la propria immagine a rischio oppure lesa può rivolgersi a uno studio legale specializzato in diritto pubblicitario per chiederne il blocco immediato. I professionisti si rivolgono alle autorità coinvolte come previsto dalle procedure indicate dalla legge, che sono l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, il Giudice Ordinario e il Giurì di Autodisciplina Pubblicitaria. Sono loro, a vari livelli, a intervenire per punire le scorrettezze ed evitare che continuino ad essere diffuse.