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La FDA approva la sigaretta elettronica: aiuta a smettere di fumare

La FDA approva la sigaretta elettronica: aiuta a smettere di fumare

Il 12 ottobre 2021 è una data storica per la sigaretta elettronica: la FDA (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali), che dipende dal Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti d’America, ha per la prima volta approvato la vendita di una e-cigarette, nello specifico quella della R.J. Reynolds Vapor Company. La decisione è conseguente alla presentazione da parte della compagnia stessa di dati scientifici dimostranti che la commercializzazione dei suoi prodotti è in linea con la protezione della salute pubblica. Riportiamo le parole con cui Mitch Zeller, direttore del Centro per i Prodotti del Tabacco della FDA, ha commentato l’evento:

“Le autorizzazioni odierne sono un passo importante per garantire che tutti i nuovi prodotti del tabacco siano sottoposti alla solida valutazione scientifica della FDA nella fase precedente alla commercializzazione. I dati del produttore dimostrano che i suoi prodotti al gusto di tabacco potrebbero aiutare i fumatori adulti dipendenti che passano all’uso della sigaretta elettronica – completamente o con una significativa riduzione del consumo di sigarette – riducendo la loro esposizione a sostanze chimiche nocive”.

Cos’è la sigaretta elettronica e come funziona

Innanzitutto è bene chiarire che questo device è chiamato con i nomi più svariati che vanno ad aggiungersi alla classica dicitura sigaretta elettronica, dal più comprensibile sigaretta vaporizzata allo strano narghilè elettronico (riferito allo strumento che nei Paesi Arabi è usato per fumare tabacco di solito profumato e aromatizzato), passando per i termini gergali come svapo ed e-svapo, da cui è nato addirittura il verbo svapare che è stato anche riconosciuto dall’Accademia della Crusca.

In ogni caso i vari termini indicano lo stesso prodotto: un dispositivo a batteria che emette una soluzione vaporizzata da inalare. Di solito, la soluzione contiene nicotina e il suo obiettivo è fornire la sensazione di inalare il fumo di tabacco, ma senza il fumo. Si può presentare sotto varie forme: di sigaretta, di penna, di dispositivo USB, di sigaro e persino di pipa.

Per capirne il funzionamento bisogna conoscerne i componenti, che possiamo sintetizzare nel seguente modo:

  • il drip tip: è la parte su cui lo svapatore appoggia la bocca. Contiene una cartuccia fissata all’estremità di un tubo e un contenitore di plastica al cui interno troviamo materiale assorbente imbevuto di una soluzione liquida.
  • la batteria: per la precisione si tratta di una batteria al litio ricaricabile tramite alimentatore o attraverso una presa Usb da Pc. Come è facile intuire, è il componente che alimenta l’elemento riscaldante.
  • l’atomizzatore: è il dispositivo che riscalda il liquido, facendolo vaporizzare in modo da poter essere inalato.
  • il sensore: attiva il riscaldatore quando l’utente aspira il dispositivo.
  • Il liquido: che contiene una combinazione di glicole propilenico, glicerina vegetale, aromi ed un’eventuale nicotina.

La sigaretta elettronica si può comprare in tabaccheria e anche in farmacia, ma è consigliabile rivolgersi ad un sito online dove si possono trovare più modelli, più tipi di ricariche e anche le batterie nuove quando arriva il momento della sostituzione.

I benefici della sigaretta elettronica

Viene da chiedersi come mai la FDA abbia autorizzato la commercializzazione della sigaretta elettronica nonostante le numerose critiche di cui è stata oggetto. La domanda principale è: ci sono davvero buoni motivi per agevolare lo svaping o si tratta di una macchinazione volta a favorire le case produttrici? Il quesito è più che lecito se si considerano le perenni discussioni che ruotano intorno alle case produttrici di tabacco, per non parlare del fatto che negli Stati Uniti l’eterna polemica è quella che riguarda addirittura la vendita di armi. In realtà in questo caso le evidenze scientifiche ci confortano e soprattutto ci convincono che si tratti di una decisione effettivamente ben ponderata e finalizzata al benessere della società piuttosto che di un intrigo dei piani alti del potere volto al favoreggiamento di alcuni interessi economici particolari. Vediamo le ragioni alla base di questa considerazione.

In seguito allo studio condotto dalla R.J. Reynolds Vapor Company su un considerevole campione di utenti, la FDA ha riconosciuto che i partecipanti allo studio che hanno utilizzato solo i prodotti autorizzati sono stati esposti a meno componenti dannosi e potenzialmente dannosi (indicati con la sigla HPHC, Harmful and Potentially Harmful Constituents) da aerosol rispetto agli utenti di sigarette tradizionali. Sulla base dei confronti dei dati disponibili e dei risultati di studi non clinici, la valutazione tossicologica ha anche rilevato che gli aerosol dei prodotti autorizzati sono significativamente meno tossici di quelli delle sigarette a combustione. Inoltre, la FDA ha considerato i rischi e i benefici per la popolazione nel suo insieme, compresi gli utenti e i non utilizzatori di prodotti del tabacco. Per questi prodotti, la FDA ha stabilito che il potenziale beneficio per i fumatori che cambiano completamente o riducono significativamente il consumo di sigarette supererebbe il rischio per i giovani, a condizione che l’azienda che commercializzi i prodotti segua le indicazioni volte a ridurre l’esposizione dei giovani e il loro accesso alle sigarette elettroniche e ai prodotti ad esse collegati.

Se tali considerazioni da parte della FDA possono aver sorpreso buona parte degli americani, non è lo stesso per noi italiani visto che il Prof. Veronesi, cioè il medico che è stato da tutti considerato il massimo esperto in Italia per quanto riguarda la lotta al cancro, aveva da tempo espresso la sua opinione favorevole all’uso della sigaretta elettronica: la tossicità delle sigarette tradizionali deriva proprio dal fatto che lavorano per combustione, cioè bruciando il tabacco e la carta da cui è avvolto. Al contrario, il fatto che nella e-cig non si verifichi il processo di combustione ma piuttosto quello di vaporizzazione, ha reso Veronesi favorevole all’uso di questo dispositivo in particolar modo per combattere il tabagismo e per aiutare i fumatori a diminuire gradualmente il numero di sigarette, anche grazie al fatto che questo strumento permette di continuare a compiere quel gesto rituale che dal punto di vista psicologico è un fattore determinante per i tabagisti. Altri metodi, seppur riconosciuti validi dal punto di vista biochimico (come, ad esempio, il cerotto alla nicotina), mancano di questa fondamentale componente psicologica e quindi si rivelano meno efficaci per sopperire alla necessità di compiere un gesto abituale che contribuisce a mantenere un sufficiente equilibrio psicologico. Al di là di quelle che possono sembrare pure considerazioni personali, sebbene vengano da una persona di spicco come quella del Prof. Veronesi, questo scienziato ha voluto anche analizzare i componenti dei liquidi e degli aromi utilizzati nella sigaretta elettronica ed ha concluso il suo studio evidenziando come tali elementi, cioè la glicerina vegetale e il glicole propilenico, presenti anche in molti prodotti alimentari, siano in realtà innocui per la nostra salute. Ma non è tutto: il medico si è spinto anche ad analizzare il processo tramite il quale questo apparecchio trasforma il liquido in vapore ed anche in questo caso è risultato che non ci sono rischi dal punto di vista cancerogeno.

Tutte queste considerazioni ci inducono a pensare con buona ragione che, malgrado sia evidente che non fare uso di alcun prodotto correlato al fumo rappresenti la scelta migliore per qualsiasi individuo, se abbiamo deciso di ridurre o smettere di fumare o se, al contrario, siamo fermamente convinti di non poter rinunciare a questo vizio, l’uso della sigaretta elettronica rappresenta indubbiamente un’opzione che dovremmo considerare seriamente e che potremmo adottare senza temere di mettere in serio pericolo la nostra salute.