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Meglio lavorare in proprio o dipendente? La verità e differenze

Meglio lavorare in proprio o dipendente

A volte ci si chiede se sia meglio lavorare in proprio o dipendente, ma per rispondere a questo dubbio, si devono analizzare una serie di fattori. Così come in ogni cosa, anche in entrambe le soluzioni, ci sono dei vantaggi e svantaggi.

Confrontare un impiegato e un lavoratore autonomo, non è semplice. In questa guida cerchiamo di far chiarezza su alcuni aspetti, che spesso vengono sottovalutati. Allora, cosa c’è da sapere prima di prendere la scelta di vita?

Meglio lavorare in proprio o dipendente? Pro e contro

Per stabilire se è meglio lavorare in proprio o dipendente, è necessario fare delle premesse e mettere nero su bianco, tutti i punti importanti affinché si possa intraprendere la strada più opportuna soggettivamente. Per aiutarci in questa fatidica impresa, abbiamo chiesto all’esperto di digital marketing, Maurizio Festa se ci potesse dare qualche consiglio e qualche dritta su quale sia la scelta migliore.

Quali sono i vantaggi e svantaggi di un impiegato

Essere dipendente sotto l’aspetto burocratico (quanto meno in Italia) non è poi così male. L’azienda infatti, si occuperà di pagare i contributi pensionistici al proprio impiegato, costi che viceversa, il lavoratore autonomo dovrà reggere da sé (non sono così bassi).

Per non parlare delle ferie da godere e le malattie pagate. Chiaramente ciò non significa poter fare ciò che si vuole, anzi, a volte ci sono molti impedimenti, seppur entrambe sono un diritto del lavoratore.

Ultimo fattore, ma non per importanza, la stabilità economica. Con un contratto regolare, il lavoratore dipendente non dovrà mai preoccuparsi di arrivare a fine mese (salvo buon uso delle proprie spese). Ciò, perché il soggetto, saprà sempre quanto guadagnerà nell’arco della sua attività lavorativa.

I contro però, non mancano. Un impiegato infatti, avrà delle restrizioni orarie, spesso dovrà fare più del dovuto, senza che gli vengano riconosciuti i meriti. Fattore ancora più grave, in Italia il lavoro non è roseo, spesso l’impiegato dovrà sottostare a dei contratti irregolari pur di lavorare.

Pro e contro del lavoratore autonomo

I contro e i pro, sono sicuramente tutto il contrario dei benefici e svantaggi del lavoratore dipendente. Cerchiamo però, di dare maggiori dettagli. Tra i pro:

  • Tempo libero: si può gestire il lavoro in base alle proprie esigenze e voglie. Non ci sono restrizioni orarie, c’è maggior libertà, ovviamente mantenendo sempre la giusta proporzione tra tempo libero e lavoro, il tempo libero è la più grande risorsa per chi lavora è può essere una delle migliori risorse se vi occupate di aiutare gli altri.
  • Più guadagni: il compenso non è limitato, si può far valere la propria professione e attività, commisurata alla propria esperienza e competenza, ci si può accontentare di un tanto per vivere o scalare nettamente i lustri delle aziende, esistono moltissime persone che ora ricoprono posizioni economiche di rilievo e sono partiti da 0.
  • Motivazione: chi ama il proprio lavoro è motivato a fare di più, sia in termini economici che personali, non è semplice ovviamente ma i risultati saranno doppiamente incoraggianti.
  • Smartworking: chi fa un’attività digitale, può lavorare potenzialmente ovunque voglia, senza l’obbligo di farlo da un luogo fisso che alla lunga possa essere noioso, evitiamo il mito del lavoro sulla spiaggia, lavora con un computer al sole e con 30 gradi è praticamente impossibile se non per la gestione ordinaria della posta.

Poi vi sono gli svantaggi chiaramente, come le tassazioni italiane elevate, l’assenza di pagamento in caso di malattia o ferie e i problemi nel gestire i clienti.

Non esiste una vera risposta alla domanda “meglio lavorare in proprio o dipendente?”, perché dipende dalla propria personalità e da quanta voglia si abbia di mettersi in gioco, anche senza “stabilità e sicurezza” economica di un’azienda.