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Perché lavorare in pigiama nuoce, come fare smartworking

lavorare in piagiama

Chiunque svolga un’attività da smartworking potrebbe lavorare in pigiama. Ma è così produttivo e comodo come si possa pensare? Non proprio. Se è pur vero che non essere dipendente implica una gestione migliore della propria vita, questo non significa che si può far quel che si vuole.

Nessuno impone delle regole, ma ci sono degli aspetti da tenere in considerazione, come per esempio vestirsi come se si stesse andando a lavorare fuori o in ufficio, assegnarsi una morning routine e degli orari anche solo indicativi, per raggiungere maggior produttività.

Lavorare in pigiama a casa: quello che si deve sapere

Lavorare in pigiama a casa è sconsigliato. Piuttosto, sarebbe bene seguire un blog di settore, come quello di Acquistarevestitionline e leggere i consigli per poter indossare degli abiti comodi o seguire una routine, che consente un proprio benessere, pur svolgendo un’attività in proprio e senza nessuno che ci comandi.

A tal proposito, vi sono delle semplici regole che suggeriamo di autoimporsi per essere ancora più produttivi. Il segreto di un lavoratore autonomo è di “schiavizzare sé stesso, le proprie giornate”. Certo, detto così potrebbe sembrare negativo, ma non lo è affatto.

  1. Pianificazione mensile o settimanale: con un bel planning alle mani, andrebbero segnati gli impegni giornalieri a lungo termine (l’ideale sarebbe per un mese o quanto meno, bisettimanale), da dedicare al proprio lavoro e alle ore d’aria, esistono anche moltissime app che vi permettono di organizzare e schedulare al meglio ogni vostra attività.
  2. Lontano dall’area letto: è importantissimo (laddove possibile), lavorare in una zona della casa, in cui non ci si sente nella comfort zone, come quella in cui si dorme. Ciò, contribuirà parecchio psicologicamente a staccare dalla “Casa” e riuscire a riprodurre mentalmente il proprio ufficio e le proprie condizioni lavorative.
  3. Aria aperta: dopo aver chiarito che lavorare in pigiama è sbagliato, quello che non va sottovalutato assolutamente, è il tempo da dedicare a sé stessi all’aria aperta. Un ambiente chiuso, prima o poi tende a stancare. Per questo motivo, diventa indispensabile la luce del sole.

Come entrare nel mood giusto per lavorare da casa

Una volta chiarito che lavorare in pigiama comporta i suoi svantaggi, un elemento altrettanto importante è quello di entrare nel mood e mindset adeguato, per resistere e affrontare al meglio lo smartworking. Andrebbero seguite queste due semplici “regole” o meglio consigli:

  1. Relazioni umane: non vanno abbandonate le cerchie di amicizie, riunioni familiari e partecipazione in luoghi affollati (come gli eventi). Le persone fanno bene alla salute, un sorriso o anche solo uno scambio di pensieri e parole.
  2. Niente distrazioni: non ci sarà nessun datore di lavoro che dica di non usare lo smartphone o allontanare una potenziale distrazione, per questo è bene farlo da soli e fin da subito, prima che ci si perda in ore e ore sui social network e non raggiungere l’obiettivo prefissato.

Adesso è chiaro il motivo per cui non bisogna lavorare in pigiama? Lo smartworking è bello, ma non è per tutti. Va saputo gestire minuziosamente per mantenere il giusto livello di produttività e di risultati, casa non ha sicuramente lo stesso brivido e tensione della vita in ufficio.