Sai riconoscere un caffè di qualità ad una rapida occhiata o tramite un breve test olfattivo?
Di norma nel nostro Paese tutti ci sentiamo “sommelier”, non solo per l’espresso ma anche per tutto ciò che la nostra tradizione è solita portare in tavola.
Tuttavia dobbiamo ammettere che non sempre siamo in grado di riconoscere la qualità del caffè e ai modi con cui capire se ci troviamo di fronte ad uno eccellente rispetto ad uno scadente.
Tanti tipi di caffè
Innanzitutto dobbiamo chiarire un aspetto importante prima di individuare i fattori di analisi che determinano la qualità del caffè che ci accingiamo a bere. Come saprai esistono tante tipologie di caffè, a prescindere dalle bevande alternative che lo utilizzano come ingrediente.
Ci riferiamo al caffè puro, espresso in tazza ma prodotto con vari metodi che spaziano dalla moka alla macchina da bar, passando per le macchinette domestiche sempre più in voga tra gli italiani. Tutti questi metodi sfruttano il medesimo meccanismo di estrazione, ma lo fanno utilizzando pressioni e temperature diverse oltre che miscele completamente differenti, come abbiamo visto in dettaglio nel nostro articolo sulle differenze tra moka e macchine del caffè.
Quindi la qualità di un caffè risiede, in egual misura, nel tipo di macchina, nel procedimento di estrazione e nella miscela ottenuta dalla torrefazione. Chiaramente quando ordiniamo un caffè al bar non siamo soliti chiedere delucidazioni al barista circa la provenienza della miscela o la potenza della caldaia della macchina.
Pertanto possiamo limitarci a valutare il marchio di caffè e il modo in cui ci verrà presentato il prodotto in tazzina. Questo vale anche per gli espressi preparati con le macchine da casa o da ufficio che, invece, utilizzano l’estrazione della bevanda dalla capsula ma per le quali, invece, abbiamo facoltà di scegliere marchi, provenienze e produttore.
Fattori da osservare per riconoscere un buon caffè
Eccoci al dunque: come riconoscere un buon caffè osservandolo, annusandolo e, infine, bevendolo? Secondo la nostra modesta opinione dovresti procedere proprio come ti abbiamo appena suggerito, ovvero:
- annusando il profumo,
- osservando il colore,
- degustando le sensazioni sul palato.
Il profumo di un buon caffè
Il caffè di qualità rilascia in aria miriadi di sostanze e aromi speziati che richiamano le sensazioni della tostatura ma anche di altre note. Per esempio ci sono miscele che emanano un bouquet che richiama frutta e spezie mentre altre che, invece, ricordano la nocciola mescolata con piacevoli sensazioni affumicate.
Il colore dei chicchi e della bevanda
Ad una rapida occhiata puoi individuare il tipo di tostatura che, di norma, tende ad essere più acidula quando ha una tonalità chiara. Viceversa se il colore è più scuro questa potrebbe essere meno acida e più corposa.
Quanto alla cremina, invece, considera sempre che un buon caffè si presenta con uno spessore denso di almeno due millimetri e mai superiore a quattro. Il colore, nocciolato e striato, tenderà ad essere più scuro dinanzi ad un caffè bruciato mentre, una bevanda annacquata si presenterà con una crema liquida e poco persistente.
Il caffè preparato al bar può variare anche in base alla pressione esercitata dal barista sul braccio in cui viene inserita la polvere, così come dal tasso di umidità ambientale in rapporto alla granulometria di macinazione. Questo significa che anche un’ottima miscela, talvolta, potrebbe dare vita ad una bevanda sgradevole, scura o eccessivamente chiara, per via di qualche errore durante il procedimento di preparazione.
Con le capsule e cialde per caffè che utilizziamo in casa non dobbiamo invece preoccuparci troppo del procedimento perché basta premere un tasto e avviare l’estrazione.
In questo caso uno dei principali accorgimenti è la scelta della macchina da caffè. Ogni marchio infatti ha caratteristiche uniche che permette di realizzare caffè diversi, per esempio ci sono differenze tra Dolce Gusto e Nespresso, due tra i più diffusi marchi di macchine da caffè. Assicurati inoltre che la tazzina sia ben calda, così come la caldaia e, soprattutto, impara a scegliere capsule con le miscele più adatte al tuo palato tra robuste, arabiche, miste, corpose o speziate.
La degustazione
Al palato il buon caffè si riconosce molto rapidamente. Per prima cosa la componente amara non deve prevalere sul resto perché, in questo caso, staresti bevendo un caffè bruciato o estratto in modo errato. In secondo luogo prova a percepire quali sensazioni gustative ti evoca sul finale, il momento in cui il palato può riconoscere i sapori secondari che dipendono dal tipo di miscela che stai degustando.
Ogni persona, tuttavia, potrà avere una percezione differente in base alla sensibilità delle papille gustative, rinomatamente pigre nei fumatori accaniti. Per questo l’esperienza gustativa dovrebbe essere condotta a bocca pulita, magari dopo aver bevuto un piccolo sorso d’acqua.
Le note acidule non sono il segno di un cattivo caffè ma quando prevalgono o stonano, affievolendo la corposità e la robustezza, potrebbero rendere l’esperienza piuttosto spiacevole.
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